E’ passata tristemente alla storia come la strage di San Basilio e da quel terribile 2 gennaio 1999 sono passati oramai 20 anni.
Venti anni fa all’interno del bar Esso sulla stradale per Comiso, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, si consumò una delle più sanguinarie e terribili tragedie operate da mano mafiosa in città; una ferita ancora aperta e sanguinante che la città stenta a dimenticare.
Dentro quel bar persero la vita in un agguato anche giovani vittime innocenti, crivellati da colpi di arma da fuoco, due tifosi del Vittoria calcio: Rosario Salerno di 28 anni e Salvatore Ottone di 27 anni. Un solo superstite: il barista, salvo per miracolo perché trovò riparo dietro il bancone, salvandosi così la vita.
Quel 2 gennaio 1999, un commando malavitoso entrò nel bar, frequentatissimo allora come ora, uccidendo ben 5 persone. La missione omicida era quella di colpire a morte alcuni affiliati ai clan della città ed in particolare, Angelo Mirabella legato al clan della ‘Stidda’ di Vittoria, Rosario Nobile, e Claudio Motta, ritenuti, vicini al clan Dominante; la strage fu”ordinata” dai clan dei Piscopo ed Emmanuello di Gela, rivali della “Stidda” vittoriese, al fine di estendere il proprio dominio malavitoso anche nel ragusano.
I mandanti Giovanni ed Alessandro Piscopo ed un loro cugino omonimo Alessandro, furono condannati all’ergastolo insieme al basista Enzo Mangione, Giovanni Avvento ed Alessandro Emmanuello. Trent’anni, invece, per gli esecutori materiali della strage e collaboratori di giustizia, Gianluca Gammino e Billizzi.
Vittoria non può dimenticare: oggi alle 18.00 sarà celebrata una Santa messa di suffragio in ricordo delle vittime innocenti di quel tragico evento, alla qual e prenderà parte anche il Vice Prefetto Dionisi, rito celebrato da Don Salvatore Cannata e don Franco Ottone parenti entrambi di una delle vittime.