I pastori del versante ipparino sul piede di guerra come i loro colleghi sardi. La protesta del latte arriva nel ragusano dopo aver raggiunto già il trapanese, a Poggioreale ed Enna; monta la furia anche a Vittoria degli operatori del comparto, che stanno replicando le iniziative di lotta per il prezzo irrisorio del latte, frutto di un disagio che persiste nel tempo e che ha messo in ginocchio centinaia di piccole e medie aziende del settore.
Si sono dati appuntamenti questa mattina presso la Fiera Emaia circa 150 piccoli produttori locali, che in segno di protesta hanno versato oltre cinquecento litri di latte per terra; a guidare la protesta un giovane allevatore, Nunzio Errigo:”Tanti giovani, anche più giovani di me – ha dichiarato – lasciano perdere, se ne vanno al Nord. Un lavoro duro 365 giorni l’ anno e che è la nostra passione. Noi non vogliamo cambiare lavoro ma ogni anno s va a perdere”.
I problemi quelli di sempre ma che ora sono diventati insostenibili: il prezzo del latte, della carne e della lana bassissimi, non sufficienti a coprire le innumerevoli spese per la gestione dell’azienda ed ancora il prezzo del carburante, dei prodotti quali concimi e mangimi in costante aumento.
E la storia che si ripete, purtroppo: che si parli di latte o di prodotti ortofrutticoli, la solfa è sempre la stessa. Prezzi miseri e spese ingenti che portano alla rovina di decine di aziende e di famiglie. Si stima che in un solo anno sarebbero un centinaio le aziende zootecniche chiuse nel solo ragusano, con l’aggravio di posti di lavoro perduti.
Un patrimonio zootecnico che rischia seriamente di scomparire nella nostra provincia da sempre ad alta vocazione pastorale e agricola. Basti solo pensare alle razze autoctone di mucche sia ragusana che modicana, razze antichissime e pregiate
La protesta proseguirà domani 22 febbraio, nel pomeriggio dalle 17 alle 22, spostandosi in Piazza del Popolo.
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