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Coronavirus in Sicilia, positivi in aumento. Musumeci "minaccia" una nuova chiusura

Redazione
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La Sicilia rischia una nuova chiusura totale. Il presidente della Regione Nello Musumeci, avverte che se i contagi continueranno ad aumentare torneranno, nell’Isola, le misure restrittive. 

"Saranno i numeri che ci diranno se dobbiamo chiudere di nuovo tutto. Ho lanciato un appello 15 giorni fa - ha aggiunto - mi pare non sia stato raccolto e quindi non escludo che ci possano essere misure ulteriormente restrittive. Nel frattempo sono stati chiusi alcuni esercizi commerciali e pubblici. Pensiamo nei prossimi giorni, con le forze dell'ordine, preposte a questo servizio, di chiuderne altri perché i gestori non impongono ai propri clienti il rispetto delle norme di prevenzione e di cautela. Al tempo stesso rinnovo l'appello a tutti per poterci godere questa estate in relax, ma con qualche piccolo sacrificio: la mascherina, mantenere un metro di distanza. Penso che sia il minimo per evitare di fare concorrenza alle Regioni del Nord in termini di Coronavirus. Siamo stati così bravi per 3 mesi con la linea della fermezza e del rigore. Credevo di poter avere fiducia nella responsabilità dei siciliani, non vorrei ricredermi".

Sono stati registrati 12 nuovi contagi da coronavirus sulla nave quarantena Gnv Azzurra. Sei invece i casi sospetti. Otto nuovi contagi inoltre si contano a Ragusa. “Si tratta dei migranti che, giunti in Sicilia, erano stati poi inviati a Bari per poi essere riportati nuovamente indietro nell’Isola, a Pozzallo – ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza. Avevo denunciato questa incredibile gestione già sabato scorso in occasione della mia visita nel Ragusano. Questo caos è frutto delle indecisioni di chi a Roma sarebbe chiamato a decidere, ma che ad oggi non ha ancora definito un protocollo sanitario per la gestione dei migranti. La Regione, come è noto, sta agendo ben oltre le proprie competenze e lo fa innanzitutto nell’interesse della comunità e della salute di tutti, ma la situazione è davvero insostenibile. Il governo nazionale si ricordi che la Sicilia è Italia”. Numeri che si confermano anche a livello nazionale tanto che il virologo Andrea Crisanti commenta: “Ad una analisi più approfondita, poi, emerge che questi nuovi contagi sono casi importati da altri Paesi, focolai da rientro che sono una minaccia vera e propria. E per i quali vanno presi dei provvedimenti”.


 

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