Si conclude con 43 anni complessivi di pena inflitta alla c.d. banda dei “boschetari” (senza tetto in rumeno) composta da rumeni, in un’operazione portata a segno dalla Polizia di Stato, nei confronti di cittadini di nazionalità rumena, dediti alla tratta di essere umani.
La Corte d’Assise ha condannato a 16 anni di carcere il 39enne Doru Milea; 13 anni e 9 mesi a Marian Oprea, 38enne; 13 anni di reclusione a Marian Munteanu, 32enne. Sarebbero tredici, tra cui quattro minorenni, le vittime del traffico di esseri umani nelle campagne di Vittoria. La banda reclutava la mano d’opera in Romania per poi trasferirla in Italia. I tre sono stati processati col giudizio abbreviato.
Il giudice per l’udienza preliminare di Catania aveva condannato a 20 anni di reclusione il rumeno Lucian Milea, mentre altri due connazionali, Monica Iordan e Alice Oprea stanno scontando condanne a 17 anni e 8 mesi e 10 anni. L’operazione della Polizia, scattata nel giugno del 2018, portava alla identificazione dei soggetti e ai loschi affari della loro banda dedita al favoreggiamento dell’immigrazione e “tratta” di esseri umani.
L'operazione porto' all'arresto di 6 rumeni tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo e al traffico di esseri umani in danno di connazionali (compreso alcuni minori), di sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile.
La banda aveva messo a punto un’organizzazione ramificata che iniziava con il reclutamento in Romania di persone in stato di bisogno che venivano poi trasferite in Italia e utilizzati nei lavori delle campagne nella fascia trasformata della zona di Vittoria ed Acate, in condizioni di assoggettamento. Spesso chi arrivava in Italia veniva privato del passaporto, venivano isolati, le donne venivano avviate anche alla prostituzione, spesso esercitata insieme all’attività principale di lavoro nei campi, spesso in condizione disumane e proibitive.