La festa di San Biagio
martire entra nella dimensione che le è più congeniale. A cominciare da sabato
quando sarà tempo di vigilia. Alle 8,30, alle 12 e alle 17 è previsto il festoso
scampanio. Alle 9 la santa messa. Alle 17, il giro del corpo bandistico Diana per le
vie della città . Contestualmente ci sarà la tradizionale raccolta del frumento e del
pane con i carretti siciliani. Alle 18,30 la recita del Rosario e la coroncina di San
Biagio. Alle 19 l’attesa svelata del simulacro del patrono. A seguire, la celebrazione
eucaristica presieduta dal rettore, don Fabio Stracquadaini. Alle 20 la vendita all’asta
del pane e dell’uva, benedetti durante la celebrazione. Un ringraziamento, per
l’occasione, è stato rivolto ai panificatori di Comiso per l’offerta del pane e alle
aziende agricole per l’offerta dell’uva. Per quanto riguarda le celebrazioni, c’è il
sostegno mediatico di Gali group trasporti e logistica di Ispica che punta a mettere in
risalto le caratteristiche identitarie della festa. Dopo la morte, Biagio fu seppellito
nella cattedrale di Sebaste, ma nel 723 una parte dei suoi resti viene traslata a Roma.
Durante il viaggio un’improvvisa tempesta fa però fermare le reliquie a Maratea,
sulla costa dell’attuale Basilicata, terra che infatti ancora oggi riserva a Biagio una
grande devozione. Biagio è uno di quei santi la cui fama ha raggiunto molti luoghi e
per questo oggi è venerato un po’ ovunque. Il miracolo della gola che compì sul
bambino è ancora ricordato ogni 3 febbraio con una particolare liturgia nel corso
della quale viene benedetta la gola dei fedeli con due candele incrociate davanti alla
gola stessa.