Il sindaco di Ragusa dice “vorrei, ma non posso”, ma bisogna intendere “vorrei, ma non sono capace”. Il punto è questo e sulla vicenda relativa alla quarta vasca nella discarica di Cava dei Modicani è lampante. Piuttosto che ammettere che la linea scelta è stata quella dell’inerzia, va in cerca di alibi, con la solita mossa da scaricabarile. Il ragionamento che Piccitto fa è: anche se avessimo predisposto tutto il necessario per una quarta vasca, le lungaggini della Regione non avrebbero consentito di realizzarla in tempo. Falso. Un amministratore capace, accorto e lungimirante, si prepara ad ogni evenienza e si comporta di conseguenza. Se i cinque stelle non avessero eliminato dal Piano triennale delle Opere pubbliche il progetto della quarta vasca e se il primo cittadino di Ragusa possedesse un minimo di autorevolezza sul piano regionale, o almeno la capacità di seguire in prima persona un qualsiasi iter burocratico, oggi non ci ritroveremmo a un passo dall’emergenza rifiuti senza avere una soluzione che sia una. Se il progetto della quarta vasca avesse camminato parallelamente al nuovo bando per i rifiuti – che ha subito le battute d’arresto che conosciamo – oggi, almeno, avremmo una soluzione. Temporanea, certo, ma utile al bisogno. Non c’è la quarta vasca, non si è realizzato l’innalzamento della terza, il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti è ancora lontano dal partire e la quota della differenziata è rimasta invariata a come l’avevamo lasciata. Amministrare una città è veramente difficile e, purtroppo, i cittadini ragusani temono che questo sindaco non l’abbia ancora compreso. E invece che ammettere di essere per buona percentuale responsabile di quanto sta accadendo, si nasconde dietro dati che appartengono ad altri tempi e altre situazioni. Per avere la terza vasca ci sono voluti cinque anni, dice. E allora? Magari, una volta partita la procedura, per la quarta ci sarebbero voluti solo pochi mesi. Ma non potremo saperlo mai. La verità è che questo sindaco è sempre in cerca di scuse. Si scusasse con la città, piuttosto, per tornarsene a casa!