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Partito il Servizio Civile Nazionale

al via i tre progetti proposti dalla Caritas Diocesana

redazione
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E’ partito il 10 Ottobre il Servizi Civile Nazionale organizzato dalla Caritas diocesana di Ragusa, che, anche per quest’anno, ha messo in cantiere tre progetti che abbracciano varie realtà di disagio, di integrazione e di accoglienza.

I ragazzi, 35 sui 145 che avevano presentato domanda, hanno  incontrato il Direttore, Domenico Leggio,  le referenti per il servizio civile, Jenny Campagnolo e Francesca Greco oltre ai vari responsabili e referenti sul territorio.

Sono stati presentati i tre progetti che vedranno impegnati i ragazzi su più’ fronti: quello umano, familiare, sociale, di povertà, ambiti tutti nei quali da sempre la Caritas Italiana, si è impegnata per la promozione dell’ uomo e nel servizio al prossimo.

Nello specifico, i progetti si interesseranno di:

Progetto Argento Vivo, che si realizzerà presso 10 parrocchie a Ragusa, Comiso, Vittoria e Santa Croce Camerina, in attività oratoriali rivolte a bambini e giovani (sostegno scolastico, attività sportive, giochi per la socializzazione).

Progetto Ala di riserva, nel settore del contrasto alle povertà presso i centri d’ascolto di Ragusa, Comiso e Vittoria; il progetto Presidio in favore dei lavoratori agricoli della fascia costiera; il progetto di Housing first a contrasto del disagio abitativo; il Ristoro San Francesco che opera nel settore della povertà alimentare e gli interventi per le famiglie con minori da sostenere nell’ambito scolastico.

Progetto Alveare, progetto rivolto alle donne con minori a carico, donne vittime di tratta o in situazioni di difficoltà familiare presso la Casa d’accoglienza per donne in difficoltà “Io sono con te” della Caritas, la cooperativa sociale Proxima e il Consultorio familiare d’ispirazione cristiana di Vittoria.

Servizio civile è anche “formazione”: ai 35 giovani sarà offerto un percorso formativo con formatori di lungo corso e di provata esperienza in vari settori di intervento.  

Un percorso, quindi, umano e formativo che “educherà” i giovani partecipanti a lavorare in staff, ad aiutare gli altri, a ragionare per progetti e ad assumersi le proprie responsabilità oltre ovviamente allo specifico servizio che svolgeranno.

“L’esperienza – conclude Jenny Campagnolo, responsabile del servizio civile per la Caritas diocesana – ci insegna che è proprio il contatto con le fragilità sociali presenti nei propri territori ciò che colpisce di più i ragazzi. Nei 12 mesi divengono più consapevoli della realtà, delle proprie potenzialità, ma anche dei limiti rispetto al campo d’azione possibile”.

 

 

 

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