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Fotosintesi: per la prima volta manipolato il processo biochimico

La sperimentazione ha ottenuto un aumento del 20 % del raccolto

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Uno studio di ricerca sperimentale, pubblicato sulla rivista Science e condotto da un gruppo di ricercatori internazionali dell'Università dell'Illinois, ha dimostrato per la prima volta la possibilità di poter manipolare il processo fotosintetico, consentendo alle piante di crescere più rapidamente e fino al 20% in più; con un aumento, di conseguenza, del rendimento dei raccolti.

La ricerca è stata guidata da Johannes Kromdijk e l’esperimento dimostra solo la fattibilità di questa nuova  tecnologia.

Si tratta di una scoperta dal grande potenziale di applicazione, dal settore alimentare alla produzione di energia con le biomasse, ma gli studiosi si mantengono cauti. Roberto Defez, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), dichiara, infatti:"per poter affermare che un processo funziona, una sperimentazione va ripetuta per diversi anni, e soprattutto in campo".

Lo studio sperimentale è stato eseguito su piante di tabacco. Al fine di migliorare il meccanismo di dissipazione energetica i ricercatori hanno condotto una modifica genetica che ha predisposto l’attivazione di tre geni, appunto, responsabili di tale processo. Il risultato è stato più che soddisfacente. In condizioni di luce variabile, le piante hanno aumentato fino al 14%  il rendimento della fotosintesi e del processo di fissazione del carbonio, e di conseguenza si è verificato un aumento del 20% della crescita di arbusto e foglie. Gli autori della ricerca garantiscono che  questo meccanismo innovativo nel campo della biotecnologia potrebbe teoricamente essere applicato a tutte le principali colture.

 

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