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La Ragusa - Catania ferma come le altre grandi infrastrutture del Sud Est siciliano. Si è costituito un nuovo tavolo tecnico

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È tornato a riunirsi, nei giorni scorsi, il Tavolo del Lavoro e dello Sviluppo, a Ragusa presso la Camera di Commercio nella sede ragusana della Camera di Commercio, riunione indetta dal dott. Pietro Agen, Presidente della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia orientale, e che va registrato anche la presenza del Sindaco di Catania, Enzo Bianco.

Alla riunione hanno preso parte anche alcuni parlamentari, i Sindaci dei Comuni interessati, i alcuni componenti il Consiglio camerale, le sigle sindacali e i rappresentanti di associazioni di categoria e di ordini professionali.

Ad aprire i lavori il dott. Sandro Gambuzza, componente della Giunta camerale.

La riunione è stata incentrata sull’attuale situazione della “illustri incompiute”: l’autostrada Siracusa – Gela, il raddoppio della superstrada Ragusa – Catania, l’aeroporto di Comiso, il porto di Pozzallo, nonché la rete viaria provinciale di collegamento con il porto e con l’aeroporto ed in particolare sul loro  stato di attuazione e sulle problematiche delle opere infrastrutturali.

La posta in gioco, secondo gli autorevoli interventi al Tavolo, è lo sviluppo stesso del Sud Est siciliano, che investirebbe le province di Catania, Ragusa e Siracusa, con tante sfide da affrontare; dall’ incontro è emersa forte la consapevolezza per vincerle occorre considerare questi territori – ed in particolare quello ibleo – strategici ai fini dello sviluppo imprenditoriale, turistico, commerciale, di questa parte importante porzione di isola.

 Il Presidente Agen, al fine di garantire la continuità e la produttività dell’iniziativa del Tavolo, ha proposto la costituzione di un coordinamento composto dai sindaci dei comuni di Catania, Ragusa e Siracusa, dai commissari dei Liberi Consorzi di Ragusa e di Siracusa; l’ennesimo tavolo che aggrega le varie autorità del territorio

Al momento, tuttavia, una sola è l’amara consapevolezza e l’unica certezza che ci pervade: il Sud Est mortificato e penalizzato dalle pastoie burocratiche, dalla mancanza di una seria volontà politica di uscire dall’impasse e le grandi opere e infrastrutture - che porterebbero benessere, lavoro, sviluppo, ancora bloccate.

(foto: archivio web)

 

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