Domani è l'8 Marzo, " Giornata internazionale dei diritti della donna" e al tempo dell'emergenza "Coronavirus" saranno poche se non nulle le manifestazioni culturali per celebrare questa giornata, allora diventa un'opportunità per informarsi e riflettere affrontare sui social o sui giornali argomenti legati al mondo femminile e ai diritti delle donne.
Con i provvedimenti varati per contenere la diffusione del virus, il Governo ha invitato in tutto il territorio nazionale a fare ricorso allo "smart- working", cioè al lavoro a distanza nei rapporti di lavoro subordinati.
Il "lavoro agile" è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli spaziali, orari, comporta un'organizzazione tra datore e lavoratore per obiettivi, questa modalità di lavoro aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e di lavoro e a facilitare la crescita della sua produttività . Il lavoratore può lavorare da casa utilizzando pc portatili, tablet e smartphone. La normativa sullo smart working la troviamo nel testo della l. 81/2017 e per gli aspetti infortunistici nella circolare dell'INAIL N. 48/2017. E' una modalità di lavoro flessibile che consente anche di assicurare la produttività soprattutto di dipendenti con figli in età scolare o pendolari. Nella legge sono previste norme che potrebbero contribuire ad espandere anche il levoro autonomo o quello di collaborazione.
La normativa in Italia prevede che la prestazione lavorativa si svolga entro i limiti di durata massima dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale derivante da legge o contattazione collettiva, prescrive la forma scritta del contratto di lavoro, dispone l'individuazione nell'accordo lavorativo dei tempi di riposo del lavoratore ( diritto alla disconnessione) e un trattamento economico per i lavoratori smart non inferiore a quelli che lavorano solo in azienda.
Può essere un'opportunità di lavoro "agile" per le donne sia al tempo dell'emergenza che quando la situazione si sarà normalizzata? Secondo un'indagine del FMI, eliminare le barriere che impediscono alle donne di dedicare più tempo al lavoro retribuito comporterebbe importanti guadagni per l'economia del loro paese. Per permettere una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro retribuito e aumentare la parità di genere con gli uomini, i Governi dovrebbero adottare delle misure volte a favorire il lavoro flessibile all'interno delle famiglie.
Con il lavoro agile sarebbe possibile consentire alle donne di lavorare e contribuire a produrre ricchezza anche senza doversi recare in ufficio, concordando lo svolgimento e la consegna del lavoro con il datore e contemperare l' esigenza di organizzazione del tempo tra cura della famiglia e lavoro retribuito. Anche l'Europa si è espressa sulla necessità di ritrovare l'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, dando la possibilità all'interno dei nuclei familiari di non dovere scegliere tra famiglia e lavoro e consentendo il benessere e l'esplicazione della personalità di ognuno dei componenti della famiglia, tra questi la donna.
Il lavoro agile può essere svolto con maggiore profitto economico e personale dalle donne che hanno una grande disciplina, che riescono a predisporre un'efficace pianificazione del lavoro e del tempo, anche con la collaborazione del coniuge e degli altri familiari.
Questi accorgimenti organizzativi sono importanti poichè lo smart working non va esente da pericoli per la lavoratrice: come il dover lavorare senza sosta o l'isolamento delle relazioni sociali. Il tempo risparmiato non dovendo raggiungere l'ufficio va utilizzato dalla lavoratrice smart per curare le relazioni con i familiari all'interno della casa o con gli amici. La divisione del tempo tra lavoro da consegnare e lavoro di cura, attenzioni affettive da dare ai familiari, possono entrare in conflitto e quindi richiedono grandi capacità di gestire il proprio tempo e quello delle altre persone, di saper individuare e organizzare le priorità , in maniera che questa nuova forma di lavoro risulti effettivamente agile e utile a ridurre la disuguaglianza di genere.
Altro elemento di negatività che viene associato allo smart working è la precarietà : possono alternarsi periodi di super richieste a periodi di magra soprattutto quando si tratta di lavoratrici agili che fanno della creatività la loro forza, come professioniste sia del mondo digitale che della amministrazione o della finanza o quando si tratta di lavoratrici meno specializzate ad esempio quelle che si occupano di inserire dati, trascrivere testi in formato digitale. In questi casi, le mansioni eseguite con un semplice click potrebbero diventare monotone, poco pagate e consentire solo al mondo di internet di andare avanti e arricchirsi.
Tornando all'Italia, auspichiamo che questa forma di lavoro venga utilizzata anche in periodi di non eccezionalità , per favorire il lavoro delle donne e ridurre la distanza dagli uomini, come sottolineato da molte associazioni che lavorano per promuovere la parità di genere, sono necessari da parte dello Stato degli aiuti alla donna di cui la donna lavoratrice avrebbe bisogno come buoni per babsitter, colf, persone che assistono nei compiti i bambini.
Il lavoro agile potrà effettivamente funzionare e contribuire alla produttività nazionale << non perchè la donna lavorerà anche a casa, ma solo perchè la donna è in ogni caso presente e qualunque cosa accada può essere da lei controllata. Sarà questa conquistata serenità che la renderà concretamente più produttiva >>.