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Cafiso e Robustelli al Naselli ridanno vita all' Irene of Boston

In scena lo spettacolo di Steine tra musica, ballo, fotografia, arte

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Francesco Cafiso e Giovani Robustelli, due grandi artisti vittoriesi, hanno calcato lo scorso 15 Aprile, le scene del teatro Naselli di Comiso per la prima nazionale di “Corto Maltese – conversazione con Irene”, scritto ed ideato dallo scrittore Marco Steiner.

Ad assistere all’anteprima nazionale, anche il Sindaco Filippo Spataro e il presidente del consiglio comunale, Gigi Bellassai a nome dell’ Amministrazione Comunale che ha patrocinato l’ evento.

Sul palco anche il fotografo Marco D’Anna, Anita Indigeno, Vincenzo Cascone, che ha curato e diretto la regia, Marielle Gonier per la danza e Paolo Scheriani nel ruolo di Corto Maltese.

Per l’occasione Francesco Cafiso, ha creato nuove musiche che hanno coinvolto gli spettatori toccando la sfera emotiva, mentre le opere di Giovanni Robustelli sono state proiettate sullo sfondo scenico.

Lo spettacolo racconta delle vicissitudini della “Irene di Boston, una famosa imbarcazione costruita circa 100 anni fa e che dopo aver solcato i mari, si è ritrovata arenata a Pozzallo dove è andata distrutta. Il creatore dello spettacolo “Irene of Boston” Marco Steiner, ha voluto riproporre la storia utilizzando diversi linguaggi artistici: musica, cultura, fotografia, pittura.

Lo spettacolo approderà in Belgio a Tournèe verso Settembre in occasione del festival di musica e filosofia ed i occasione del 50 mo della “nascita” di Corto Maltese; sarà arricchito dal punto di vista testuale e relativamente alle immagini pur mantenendo la stessa struttura presentata al Naselli.

“Meglio di così non poteva andare, dichiara Marco Steiner, c’è stata tanta passione e professionalità da parte di tutti e alla fine è stata una vera alchimia. C’erano tanti ingredienti, ma il piatto servito è stata una sorpresa anche per noi perché c’erano il video, la regia, il suono, le luci, gli attori, la ballerina, tutto un insieme che normalmente uno scrittore non coordina e veder filare ogni cosa come una macchina ben oliata è stata una cosa sorprendente. La storia è entusiasmante e spero possa rappresentare un invito a reagire quando non si vedono uscite, per trovarne una con la fantasia”.

 

 

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