Riceviamo e pubblichiamo una nota da parte della Direzione amministrativa di una Cooperativa vittoriese.
Il nostro Blog "da voce a chi non ce l'ha".
Da anche diritto di replica.
I Comuni iblei non pagano le rette e gli operatori di una nota Cooperativa vittoriese restano senza stipendio da mesi.
Non ce la fanno più gli psicologi, gli assistenti sociali, gli operatori socio sanitari e socio-assistenziali, gli infermieri e gli amministrativi della Cooperativa che continuano ad offrire da mesi il servizio sanitario e socio-assistenziale nei confronti di soggetti con disabilità psichica senza percepire alcuno stipendio.
Negli anni “ci siamo abituati a gestire il lavoro nella precarietà e nelle difficoltà ma adesso non riusciamo più a fare la spesa, a raggiungere con le auto i luoghi di lavoro e a far fronte alle piccole necessità quotidiane nostre e delle nostre famiglie”, raccontano. In questo momento, alcuni lavoratori non percepiscono stipendi anche da 13 mensilità e non c’è alcuna certezza di come la situazione si evolverà.
La Direzione amministrativa della Cooperativa, incalzata dalle richieste dei fornitori, dai costi delle procedure esecutive degli stessi dipendenti che paralizzano i conti, dalle dimissioni in gruppo degli operatori, si è rivolta alle Amministrazioni Comunali, sulle quali per legge grava l’onere dei costi delle rette di ricovero dei disabili e che hanno accumulato nel tempo debiti per centinaia di migliaia di euro nei confronti della stessa Cooperativa.
I Comuni, salvo qualche eccezione, hanno mostrato tuttavia scarsa sensibilità al problema nascondendosi dietro le difficoltà organizzative dovute all’emergenza sanitaria in atto e all’assenza dei dipendenti comunali nei propri uffici, i quali, benché ufficialmente collocati a casa in “smart working” paradossalmente non rispondono a email e pec, né forniscono numeri alternativi per raggiungerli al telefono. Per superare questo periodo di grave crisi di liquidità, la Cooperativa di recente è stata persino costretta a sospendere il servizio in una delle sue sedi operative in provincia di Ragusa, ma nemmeno questo è servito a scuotere le autorità locali!
Un futuro incerto quello della Cooperativa che quotidianamente deve scontrarsi con il groviglio di determine, mandati, approvazioni, istanze, impegni di spesa, IVA, contributi INPS e INAIL, cartelle di pagamento, DURC, verifiche, rateizzazioni, ecc.. che soffocano le imprese e le cui conseguenze, però, si riversano in concreto sempre sui lavoratori e sulle loro famiglie. Si chiede a gran voce, dunque, alle Amministrazioni comunali rimaste indifferenti un’assunzione di responsabilità per salvaguardare la concreta prosecuzione del prezioso servizio prestato nei confronti dei disabili mentali, garantendo il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti della Cooperativa che, in difetto, non potrà far altro che dimettere gli utenti.