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"Ho ascoltato il grido delle mamme che hanno perso un figlio". Parla l'Imprenditore che ha donato migliaia di fiori al cimitero di Vittoria

"Nessun rimarrà senza un fiore"

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Ha commesso la città intera, facendo veloce il giro del web, il gesto di quell’ imprenditore vittoriese di fiori, che ieri ha donato ai cimiteri di Vittoria e Scoglitti, un ingente quantitativo di Lilium per adornare e abbellire tombe e loculi.

Vuol rimanere anonimo l’uomo che continuerà oggi ad offrire fiori anche alle parrocchie di Vittoria e Comiso.

“Ho ascoltato il grido di quelle mamme che non potranno accarezzare le tombe dei figli e portar loro un fiore – ha commentato l’imprenditore da noi contattato -. Il mio gesto non richiama nessun tipo di pubblicità e vorrei rimanesse un gesto d’amore per la città e per quanti hanno perduto un congiunto, un caro, soprattutto un figlio. Questo il mio unico scopo, ciò che mi ha spinto a donare i fiori”.

L’azienda floricola del nostro generoso e anonimo donatore, è stata purtroppo colpita dalla scure del coronavirus, che sta danneggiando innumerevoli settori, tra i quali quello vivaistico e floricolo.

“Sono stato costretto a macerare migliaia di piante – continua l’imprenditore - subendo un danno economico considerevole ma mi sono chiesto se il frutto del mio lavoro potesse ancora essere utile a qualcuno. Da qui l’idea di non sciupare invano il prodotto ma di consegnarlo, donarlo ai cimiteri ed alle parrocchie di Vittoria e Scoglitti”.

Iniziativa sposata immediatamente dal Comune di Vittoria, che ha autorizzato la posa dei fiori sui tumuli e sulle tombe, impiegando - a tal fine - gli operai della Tech e quelli comunali per il lavoro di posa.

“Il Comune, che ringrazio, ha accolto con favore la mia iniziativa – chiosa l’ uomo – mettendosi a disposizione. Nessuna tomba, nessun loculo sarà lasciato sguarnito di un fiore. Tutti i nostri cari, riceveranno un fiore per questa Pasqua.”

Un gesto che dimostra un grande senso civico, altruismo, che non passerà inosservato e che sarà certamente ricordato per molto tempo. Ai tempi del Coronavirus, la generosità non conosce limiti e frontiere e s’ingegna per trovare strade nuove, alternative, le più impensabile alle volte, per diventare valore comune e condivisibile.

 

 

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