Torna a parlare l’ex Sindaco Giovanni Moscato e lo fa, ancora una volta, affidando i suoi pensieri alla sua pagina social.
“Oggi (ieri per chi legge) è una bellissima giornata – commenta Moscato - per due eventi molto importanti”.
Il primo riguarda la condanna di Francesco Battaglia, condannato a 10 anni di reclusione, insieme ad altri soggetti coinvolti nell’operazione Survivors, per 416 bis, ovvero per associazione mafiosa.
Il Battaglia aveva minacciato l’ex Sindaco perché questi – invitato in una trasmissione radiofonica in diretta nazionale su Radio 1 circa il fenomeno delle agromafie – aveva “parlato”, denunciato il malaffare facendo nomi e cognomi di quanti coinvolti in questi giro di malaffare.
Moscato a seguito deli fatti, era stato pesantemente minacciato tanto da sporgere regolare querela contro lo stesso Battaglia e per questo è in corso un processo in cui l’ex sindaco è costituito parte civile.
“Subito dopo le pesanti minacce – commenta Moscato - ho denunciato Battaglia e adesso arriva per lui una condanna a 10 anni per associazione mafiosa. Altro che infiltrazioni dentro la mia amministrazione!”.
Giovanni Moscato si sfoga, vuole parlare e raccontare la sua verità che in parte ha già detto durante una conferenza stampa qualche settimana fa e mandata on line a più riprese sui social. Ancora una volta non ci sta ad essere definito colluso con attività illecite.
Dell'arresto avevano parlato ieri mattina anche i Commissari durante la Conferenza stampa convocata per la "nuova ricetta" sul regolamento del Mercato ortofrutticolo e sulla situazione finanziaria dell' Ente.
“Noi - continua Moscato - la lotta alla legalità l’abbiamo sempre fatta con i fatti e non con le parole, con le azioni giudiziarie e con le denunce, con le costituzioni in giudizio contro i mafiosi, gli appartenenti ai clan, con il blocco di speculazioni milionarie da parte di imprenditori pregiudicati”.
Sfogo che si fa sempre più acerbo e dai toni accesi, nelle righe successive; Un dilemma che solo la giustizia ordinaria potrà risolvere e chiarire: “Eppure ci ritroviamo con il marchio infamante di uno scioglimento per mafia! La mafia minaccia il sindaco disciolto per mafia, i paradossi di un decreto di scioglimento che fa acqua da tutte le parti e che non fa neanche cenno a tali episodi. Perché?”.
La rabbia e lo sfogo sembrano mitigati dal secondo motivo di soddisfazione della giornata, ovvero l’incontro con i ragazzi del liceo scientifico in occupazione, cjhe lo hanno invitato per un momento di confronto e dibattito.
“Insieme – chiosa Moscato - ci siamo confrontati su cosa voglia dire amministrare ma anche, e soprattutto, su cosa è accaduto negli ultimi mesi nella nostra città. Un confronto leale e sincero sullo scioglimento del comune, un momento di vera riflessione. Li ringrazio per l’opportunità!”
(foto: pagina social Moscato Giovanni)