Picchiato perché gay, assalito dal branco perché “diverso”. Sorge spontanea una domanda: chi è in fondo il diverso ?
Il grave ed increscioso caso di omofobia, balzato alla cronaca nazionale sul TG 2, è accaduto nella “civilissima Vittoria” qualche giorno fa, ma se n’è parlato poco, quasi niente; Francesco Tommasi, un giovane parrucchiere è la vittima dell’aggressione omofoba avvenuta il 14 dicembre in pieno centro cittadino.
Il ragazzo, già oggetto di insulti da parte del solito “branco”, si recava al lavoro di primo pomeriggio, quando veniva fermato all’altezza di via Roma con via Cavour al tremendo grido “Fro…. Fro….”.
“Stavo parlando al telefono – racconta il giovane - e uno di loro mi ha detto di prestargli lo smartphone. Io mi sono rifiutato e mi hanno spinto, sempre insultandomi. Ho reagito e lì si sono scatenati, colpendomi con pugni alla testa”.
A fermare la furia omofoba dei ragazzi è intervenuto il titolare di una pizzeria vicina, che ha immediatamente soccorso il giovane Tommasi trasportandolo nel suo locale.
il ragazzo, ferito, si è recato presso il Pronto Soccorso del Guzzardi per un controllo e le cure del caso ed ha denunciato il caso alla Polizia di Stato.
Vittoria, purtroppo, non è nuova ad atti di violenza gratuiti ed ingiustificati verso la comunità LGBT, non ultimi le recenti aggressioni alla zona industriale di qualche mese fa, episodi sui quali indagano le autorità. Sui fatti ipparini prende posizione il presidente dell’Arcigay ed il consigliere nazionale Armando Caravini: “Tutta la mia solidarietà a Francesco – dichiara Caravini - che ci ha messo la faccia e ha denunciato la violenza omofoba. Non è semplice farlo in piccole comunità come quella di Vittoria”.
Solidarietà arriva a Francesco da più fronti. Le associazioni vittoriesi e - si spera – la società urbanizzata e civile, si muoveranno e manifesteranno settimana prossima attraverso un flash mob, per dimostrare solidarietà alla giovane vittima, anche per sensibilizzare l’ intera città al fenomeno omofobia.
Ci chiediamo: esiste il gay, l’etero, il bisessuale o altre “sigle” del genere che catalogano l’uomo e la donna e lo/le incarcerano in schemi mentali devianti e spesso bandiere di odio e persecuzione, o esistono l’uomo e la donna in quanto tali, con la loro libertà e capacità di amare e vivere?
La redazione di Vittoriadaily esprime piena solidarietà al giovane Francesco e a quanti sono vittime di odio e pregiudizio di qualsiasi forma e natura.
(foto repertorio)