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Don Beniamino Sacco prete da 50 anni. Celebrata ieri la ricorrenza e la festa

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50 anni di doni, di grazie, di miserie, di voglia di bene, di amore date e ricevuto, di sogni mai spenti, di lotte senza interessi, di gioie senza limite. La storia di ogni uomo”.

La storia di un uomo speciale, di un sacerdote particolare, quella di Don Beniamino Sacco, che ieri 8 settembre, ha celebrato i 50 anni di ordinazione sacerdotale. Una giornata di intense emozioni, di ricordi, di gratitudine, celebrata con la comunità parrocchiale e con la famiglia, in un clima festoso, quasi familiare. Presente anche il Corpo di protezione Civile 107 "Caruano" di cui Don Sacco è Assistente spirituale che ha omaggiato il sacerdote con il suono delle sirene dei propri mezzi a fine messa.

La celebrazione Eucaristica, presieduta dal Vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta e concelebrata da parte del clero cittadino, tenutasi nella “nuova tenda” - stracolma per l‘occasione - ha rappresentato il clou dei festeggiamenti. La nuova struttura – pur di notevoli dimensioni – non è riuscita a contenere le centinaia di persone accorse al momento celebrativo.

Alla celebrazione erano presenti anche i familiari di Don Beniamino, venuti per l’ occasione da Gagliano Castelferrato, paese di origine del sacerdote, accompagnati dal Sindaco del paese.

Partito per Roma giovanissimo, si aggrega all’ Istituto dei “Piccoli Operai” fondato da mons. Giulio Penitenti, sacerdote illuminato, “con il pallino dell’unità dei Cristiani e  con un sogno nel cassetto; quello di espandere il carisma ecumenico in ogni parte del mondo”.

Fu inviato a Ragusa nel lontano 1965 per fondare un Istituto ad Ibla dove permarrà per diversi anni, vivendo una esperienza umana e spirituale ricca ed entusiasmante, come lo stesso racconta; Don Beniamino viene ordinato sacerdote l’otto settembre del 1969, per le mani dell’ allora Vescovo di Ragusa mons. Pennisi, incardinandosi di fatto nella nostra Diocesi.  

Lui stesso ama definirsi un “sognatore incallito”, da anni si spende nel mondo dell’ accoglienza agli ultimi, ai poveri, agli emarginati, agli immigrati, dando vita ad una Fondazione, “Il Buon Samaritano”, nata con la specifica vocazione dell’ accoglienza e del sostegno verso gli ultimi.

Per questa ricorrenza non ha voluto ricevere regali, istituendo, invece, “il Conto Corrente dei poveri”, un conto dedicato agli indigenti, ai sofferenti, al quale tutti possono liberamente contribuire.

Una festa composta, semplice come nello stile di Don Beniamino, ma intensa, vissuta in un clima di gioiosa festa e preghiera; centinaia i messaggi pervenuti al sacerdote ma anche sul sito e sulla pagina social della Fondazione, che testimoniano quanto grande sia l’affetto dei vittoriesi per questo grande sacerdote e uomo.

 “Padre Beniamino – ha commentato il Magistrato Bruno Giordano, al termine della celebrazione – ha la capacità di attualizzare il Vangelo della “moltiplicazione dei pani e dei pesci”, che qui al centro, avviene non una, ma ben due volte al giorno”.

 “Ho scelto come programma della mia vita di uomo e di sacerdote il discorso della montagna di Gesu’scrive Don Sacco nel libretto commemorativo del 50mo - Le Beatitudini come paradigma permanente della mia vita hanno guidato il mio cammino. Mi hai sedotto Signore, io mi sono lasciato sedurre”.

“Ho imparato ad essere prete facendo il prete – continua P. Beniamino – sono convinto che Dio mi ha sempre concesso più di quanto meritassi. Il Signore mi ha messo davanti ad una scelta da fare, senza se e senza ma: la criminalità da combattere e gli immigrati da accogliere, la violenza sulle donne da denunciare e l’impegno politico da coltivare, la Croce da portare”.

Auguri dalla redazione di Vittoriadaily.net

                                              

foto @Vittoriadaily

 

 

 

 

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