Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'Avvocato della famiglia Guarascio, Aurora Di Mattea, in una nota a "futura memoria"

"Nessuna replica, solo precisazioni"

redazione
Condividi su:

"Le polemiche ed i commenti che in questi giorni vengono pubblicati, lasciano sgomenta la famiglia Guarascio. Senza volere replicare ad uno per uno alle critiche che piovono, è doveroso fare delle precisazioni. Da quel maledetto 14 maggio 2013 la vita della famiglia è cambiata. Il sig. Giovanni Guarascio, padre affettuoso e marito premuroso, si è ritrovato da solo a difendere la propria casa e la propria famiglia, compiendo un gesto disperato che, come tutti sappiamo, gli costò la vita. Dopo quel 14 maggio, Martina Claudia e Antonio, e la mamma Giorgia iniziarono a lottare uniti e combattivi per comprendere quanto era accaduto. A loro fianco, iniziarono a scoprire , grazie alla Trasmissione su La7 “Servizio Pubblico”, la solidarietà di diverse persone, desiderose di fare pervenire il loro sostegno alla famiglia. E questo contributo economico si è rivelato prezioso, perché utilizzato proprio per sopperire alle diverse esigenze economiche che una famiglia in difficoltà si era ritrovata ad affrontare, soccorrendo la madre, rimasta ricoverata in ospedale per ben due mesi, con una riabilitazione lunga e costosa, e che ancora oggi richiede un continuo controllo. Ma di questo forse si è parlato poco o forse ci si dimentica. Fiduciosi da sempre nell’operato della Magistratura e nella Procura di Ragusa, che nella persona del dott. Petralia, ha iniziato le attività di indagini, hanno seguito e seguono tuttora il risvolto processuale della vicenda. Ma come tutti sappiamo, il sequestro della casa, richiesto dal PM e convalidato dal Gip è stato annullato dal Tribunale del Riesame, con il conseguente dissequestro dell’immobile e restituzione a chi ne era proprietario. Con atto di precetto prima e avviso di rilascio dell’immobile poi è iniziato un percorso legale, che ha successivamente portato la famiglia a rivivere per ben tre mesi e mezzo a partire dal 23 settembre l’incubo di dovere rilasciare la casa. Ma durante questa fase, non è rimasta intentata nessuna delle azioni legali percorribili, e proprio perché fiduciosi nell’operato della Magistratura, veniva avanzata richiesta di ottenere una sospensione dell’esecuzione. L’iniziativa di riacquistare la casa è maturata, con l’apertura di un confronto con la controparte, alla presenza costante del Prefetto Vardè, - cui non si può non essere riconoscenti-, che ha seguito i diversi passaggi della trattativa. Dal 23 ottobre è iniziato un confronto costante e continuo che ha portato all’esito che tutti sappiamo. Ma è doveroso ricordare, che in questa fase, la data di rilascio veniva rinviata costantemente a date vicine l’una dall’altra, fino ad arrivare al 22 gennaio 2016. Penso che non occorre commentare ulteriormente se è stato semplice o meno raggiungere l’accordo, avendo illustrato passaggi che sono di per sé eloquenti. Sempre a futura memoria, va menzionato che col M5S è iniziato qualche anno fa un percorso con il ddl sulla impignorabilità della prima casa partito proprio da Vittoria con l'Avv. Piero Gurrieri e la Deputata vanessa Ferreri, avente ad oggetto l’approvazione della legge sull’impignorabilità della prima casa. Il disegno di legge è ancora fermo al Senato. La iniziativa intrapresa dal Movimento 5 Stelle ed in particolare dai deputati all’Ars, di donare le somme accantonate con i tagli dei loro stipendi, è stata proposta alla famiglia, proprio al fine di accendere i riflettori sull’impignorabilità della prima casa, una legge importante che consentirebbe a famiglie in difficoltà di non dovere subire la perdita di quella che è e costituisce un bene prezioso . Ma purtroppo anziché riflettere su questo importante e delicato dibattito, che merita il sostegno dell’intera collettività, si parla di mosse di campagna elettorale, si punta il dito sulle somme donate e sulla disponibilità economica della famiglia Guarascio. Per i benpensanti, va precisato che non è stata tradita la fiducia dei donatori delle diverse parti di Italia, che con il Programma Servizio Pubblico su La 7, hanno sostenuto la famiglia e con cui sono in costante contatto, seguendo con affetto l’intera vicenda. Anzi, dalla giornalista di La7, che seguì il caso di cronaca, è stata espressa privatamente alla famiglia, la gioia per il riacquisto della casa nei termini in cui è avvenuta . È inutile ribadire che le spese per la famiglia Guarascio non sono terminate, e che oltre alle somme già sborsate, altre ancora dovranno essere versate per definire il tutto. Pertanto, con questa lettera, prima di alzare la voce e sostenere che l’acquisto della casa è stata la cosa più facile da fare e non sia stata resa giustizia alla morte di Giovanni Guarascio, lasciatelo dire alla famiglia che ne piange ancora la perdita. Questa breve riflessione sia da invito ad esaminare la tematica sull’impignorabilità della prima casa che riguarda noi tutti perché non ci siano più altri Giovanni Guarascio, perché non accada mai più."

Condividi su:

Seguici su Facebook