Con le ultime due intense giornate dense di visioni, incontri e musica, si è chiusa sabato sera la 17ª edizione del DonnaFugata Film Festival, che ancora una volta ha trasformato il Castello di Donnafugata in una grande festa del cinema sotto le stelle, dove ogni spazio è diventato schermo, palco e luogo di dialogo.
Venerdì, nella penultima serata, il pubblico ha potuto assistere a un ricco programma distribuito nelle quattro sale, impreziosito dal talk con l'attore Andrea Renzi, in conversazione con il direttore ospite Bruno Roberti e il direttore artistico Andrea Traina. Al centro dell'incontro, uno dei temi portanti di questa edizione dedicata ai Gemelli: il doppio. Renzi ha ripercorso con passione il proprio percorso artistico e personale, rievocando gli anni '70 e '80, quando l'amore per cinema e teatro germogliava spesso dal fermento collettivo. Alla domanda su quale consiglio dare ai giovani aspiranti attori, ha risposto con ironia: "Prima di tutto, sedersi e riflettere". E poi ha aggiunto: "Il passo successivo è ripartire dalla condivisione, fare gruppo, costruire piccole case teatrali per crescere e lavorare insieme".
Renzi ha presentato due film che lo vedono co-protagonista, Viva la libertà e L'uomo in più. La serata si è chiusa con il concerto di Olivia Sellerio dal titolo "Zara Zabara", con le canzoni per Montalbano: un omaggio musicale al mondo creato da Andrea Camilleri, che ha incantato il pubblico in una delle location simbolo delle avventure del commissario più amato della tv.
Ieri sera il gran finale nel cortile grande con i saluti istituzionali, introdotti da Andrea Traina. Interventi brevi ma significativi di Peppe Cassì (sindaco di Ragusa), Maria Rita Schembari (presidente del Libero Consorzio di Ragusa) e Stefania Campo (deputata ARS) che hanno tutti sottolineato il rilancio della kermesse, il suo valore nel campo del turismo culturale e annunciato un rinnovato sostegno in vista della "maggiore età" del festival, che nel 2026 compirà 18 anni. Il direttore Andrea Traina ha poi voluto sottolineare la vocazione formativa del festival, ricordando i workshop che hanno scandito l'intera settimana: dal laboratorio di doppiaggio, con esercitazioni dedicate all'uso espressivo della voce e all'interpretazione, a quello sul linguaggio cinematografico, da cui è nato "Talia dda" – un cortometraggio ideato, scritto, girato e musicato in sole nove ore. Un raffinato piano sequenza, interamente ambientato nel labirinto del castello, realizzato sotto la guida del regista tunisino Mourad Ben Cheikh con la partecipazione dell'attore Aymen Mabrouk. Non meno significativo il laboratorio di architettura e design per bambini, pensato per stimolare la creatività e l'immaginazione dei più piccoli.
Il DonnaFugaTalk ha ospitato la scenografa e regista Marianna Sciveres che, insieme a Traina e Roberti, ha presentato il film Acqua fresca, in uscita in questi giorni: un'opera frutto di una sceneggiatura maturata nel tempo e difesa con tenacia dall'autrice, che ha condiviso con il pubblico anche divertenti aneddoti del percorso creativo.
A chiudere la serata, l'epilogo in musica: dopo le ultime proiezioni, l'atteso concerto dei Chroma Ensemble, straordinari musicisti coordinati dal maestro Marco Cascone, che hanno eseguito celebri colonne sonore in perfetta sincronia con le scene proiettate sullo schermo. Un'esperienza sinestetica, in cui suono e immagine si sono fusi in un unico flusso emotivo, avvolgendo il pubblico entusiasta.
"In questi giorni, le antiche mura di Donnafugata si sono fatte crocevia di mondi - sottolinea il direttore artistico Andrea Traina al termine della settimana del festival - Abbiamo condiviso storie che ci hanno ricordato come il cinema non sia mai soltanto intrattenimento, ma memoria e incontro. Lo specchiarsi nell'altro, la condivisione, il ponte tra culture e generazioni diverse sono stati la nostra bussola in questo viaggio. Ora che il sipario si chiude, mi resta un'immagine: il Castello che, di notte, sembra respirare, popolato di voci, immagini e sogni. Questa è stata, senza dubbio, la mia edizione migliore: un mosaico che ha preso forma con naturalezza e magia, in un disegno armonioso e vibrante. Un festival memorabile, sostenuto da un pubblico numeroso e partecipe, che ha scelto la qualità e la condivisione, riempiendo proiezioni e incontri. Non c'erano star ad attirare sguardi distratti, ma cinema vero per chi vuole ascoltarlo e viverlo fino in fondo".
"Lunga vita al festival" è stato il saluto corale di ospiti e istituzioni. Qualcuno, sorridendo, ha proposto di aggiungere una "F" al DFFF: perché, quest'anno più che mai, non è stato solo un festival, ma una vera festa del cinema. Il Donnafugata Film Festival, fondato da Salvatore Schembari, è promosso da Cinestudio Groucho Marx, presieduto da Francesco Pace, con la direzione organizzativa di Angela RIzzo, con il supporto della Regione Siciliana, del Ministero della Cultura, del Comune di Ragusa, del Libero Consorzio Comunale di Ragusa e altri partner pubblici e sponsor privati. Foto e video sui canali social del festival.
Foto Marcello Bocchieri