I vittoriesi, gli esponenti del PD e i sindaci della fascia trasformata hanno accolto la visita dell’europarlamentare Michela Giuffrida presso la sala convegni della Fiera Emaia. Una folla di produttori che hanno ascoltato il discorso di apertura dell’europarlamentare piddina, applaudendo con distacco e scetticismo. L’agricoltura vive una crisi senza precedenti, la disperazione è troppa e la gente non ne può più di assistere a questa condizione agonizzante. In quella sala si respirava un malcontento generale contornato dal senso di angoscia per il domani. Raccogliamo le testimonianze di produttori provenienti da Pachino, disperati, aggressivi e oppressi da questo sistema che li ha schiavizzati a un destino troppo infame.
Situazione del comparto agricolo e cosa chiederete alla Giuffrida?
Salvatore Incatasciato, produttore:
“Chiediamo di cambiare questi prezzi per poter pagare le spese dei prodotti, della plastica, delle piantine e portare soldi a casa per mantenere i nostri figli. Dare un futuro. In questo modo, siamo tutti morti."
Cosa vorreste che facesse per voi come la deputata parlamentare Giuffrida?
"La situazione dei nostri prodotti. Qual è il motivo per cui il nostro prodotto non viene valutato e, invece, si importa dal Marocco, Spagna, Egitto. Viene importato in Italia di tutto. Perché il nostro prodotto siciliano non viene tutelato?"
Insieme ai suoi produttori il sindaco di Pachino Roberto Bruno, al quale abbiamo rivolto alcune domande: quali saranno i passaggi fondamentali?
“Sono qua con i miei agricoltori. Facciamo parte della consulta dell’agricoltura. Attenzioniamo il problema sin da Natale sul crollo dei prezzi del pomodoro sia a marchio che quello convenzionale. Abbiamo interessato tutti i vertici delle istituzioni regionali, nazionali, europee. Stiamo avviando una campagna di sensibilizzazione di concerto con gli altri sindaci. Con il sindaco di Vittoria ci sentiamo da diverse settimane per cui abbiamo costruito questo percorso in modo congiunto fermo restando le specificità che ciascuno dei territori rivendica. Legittimamente in questo momento condividiamo una sofferenza commerciale e uno degli obiettivi è quello di puntare alla revisione del trattato europeo del Marocco attraverso il meccanismo delle clausole di salvaguardia che quel trattato stesso prevede. Ecco perché abbiamo subito informato la deputazione presente a Bruxelles. Dobbiamo fare sentire tutti i territori con una pressione crescente nei confronti di Bruxelles, abbracciando non solo l’ortofrutta ma tutto il comparto agricolo."
Quale sarà la sua prima battuta nel momento in cui incontrerà la Giuffrida?
“Noi con l’on. Giuffrida ci sentiamo da prima di Natale e, quindi cercheremo di mettere nero su bianco la condizione in cui versanole nostre aziende agricole, i nostri contadini. Giorno 18 incontrerò il Ministro Martina con alcuni esponenti della consulta con cui cercheremo di studiare le azioni da intraprendere proprio per spingere verso l’obiettivo prefissato.”
Fortunatamente anche l’On Giuffrida è stata chiara e ha così risposto:
“Mi piace essere concreta. Noi dobbiamo cominciare a percorrere una strada che ci porti alla soluzione. Sono contraria all’utilizzo di toni demagogici. Tracceremo il trattato. La strada è difficilissima. Dobbiamo percorrerla tutti insieme. E’ il motivo per cui ho partecipato a questa assemblea. Capisco che è un clima difficile e pesante ma sono qui per lanciare le mie proposte. La prima: ho già presentato una risoluzione con interrogazione al parlamento europeo. Innanzitutto la clausola di salvaguardia con ordine l’art. 7 che parla delle grave ripercussioni sul territorio e la distorsione dei trattati tra loro sottoscritti. Credo sia il caso di questo territorio dove si vive una crisi gravissima a seguito di questi trattati. Dopodichè proporrò un’iniziativa congiunta che porti i sindaci di questo comprensorio a Bruxelles. Mi faccio promotrice di un incontro faccia a faccia con i responsabili di agricoltori che sono quelli che si occupano della effettiva realizzazione dei trattati. Per quanto riguarda un altro aspetto degli accordi, penso, l’olio tunisino darò il mio no al parlamento europeo poiché lede e danneggia fortemente il nostro territorio. Siccome ritengo che l’agricoltura non debba e non può essere terreno di scambio, io voterò no pur essendo solidale con l’economia tunisina. Non possiamo pagare noi a discapito di altri. La Sicilia merita un riconoscimento all’OGP per l’olio e credo sia vicino alla sua approvazione. Chiedo che mi vengano forniti i dati che certificano l’ingresso di prodotti extra UE perché la Commissione nega che ci siano. Noi abbiamo fornito i dati che sono quelli che i miei uffici hanno rilevato da Cia, Confagricoltura, la Coldiretti. Chiedo agli agricoltori di farmi avere i loro dati perché mi premurerò di fornirgli alla commissione per essere valutati. Qualunque cosa possa dire in questo momento passa in secondo piano rispetto alla rabbia. Aspetto la vostra progettualità concreta e costruttiva per capire se è di vostro gradimento.”
Durante l’incontro ha preso parola anche Mariano Ferro dei Forconi:
“A mio parere, è meglio evitare l’incontro di sabato con Cracolici. Organizzatevi in una stanza ma non qui in mezzo a noi perché qui finisce male. Se non finisce male stasera è solo per un motivo, on. Giuffrida: perché lei ha un ruolo diverso che è quello di deputato europeo; secondo perché è una neoeletta. Se viene in questo momento Cracolici, sono io il primo a tirarlo fuori. Io mi permetto perché quando l’on. Giuffrida dice noi stiamo lavorando e i tempi non sono immediati, leilo deve dire al giudice che mi sta togliendo la casa. Non voglio bocciare la sua proposta ma che devono andare a fare i sindaci a Bruxelles? Lei si ricorda nel 2012 a Roma c’erano 60 sindaci. Le proposte, onorevole erano le stesse di stasera. Mi fa la domanda di cosa propongo: se qui non si muove questa gente a Bruxelles cosa dobbiamo raccontargli che l’Africa ci sta rubando i nostri prodotti? Sa qual è l’urgenza? Non possiamo coprire gli assegni! A chi dobbiamo proporre ai direttori di banca? Ci andiamo noi a controllare con la finanza se il ciliegino è di Pachino. Lo abbiamo detto ieri ai Prefetti. E i prefetti ci rispondono che comanda la politica! Lei è PD, il vostro premier è PD, come si fa a spiegare la macelleria che è in atto. E non vogliono sentirci. Noi lo abbiamo detto al governo nazionale di bloccare le procedure che hanno creato tutto questo.”
E’ inutile placare la folla di disperati. Il sindaco tenta di sedare gli animi ma è praticamente impossibile e non l’ascoltano più...sfiorando la rissa.
Presente anche l’on. Giorgio Assenza che è intervenuto per dare il suo apporto:
“E’ un periodo gravissimo. Una situazione tragica e oggi abbiamo raggiunto l’epilogo. Purtroppo questa Europa è sempre più distante dalle nostre realtà. La politica nazionale e regionale non ha fatto il proprio dovere per tutelare. Noi abbiamo presentato la mozione da diversi mesi per impegnare il governo regionale e nazionale ad agire per chiedere con forza l’applicazione della norma di salvaguardia. Occorre mettere in campo delle misure che possono e che si dovrebbero fare controlli alle frontiere, una serie di interlocuzione della grande distribuzione. La politica deve riacquistare la forza di farsi sentire a tutela di questi lavoratori. Perché non dimentichiamo di cercare di fare di tutto perché altrimenti tracolla l’intera economia.”