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Firullo: la pista ciclabile si...gli accessi a Marina di Ragusa alle persone con disabilità quando?

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Apprendo con stupore da notizie di stampa che una delle priorità per l’assessore Corallo, amministratore del comune di Ragusa e del Sindaco Piccitto, sembra assolutamente l’appalto della pista ciclabile a Marina di Ragusa. Questa amministrazione riesce a trovare le somme per la sua realizzazione e ottimizzazione, mentre non provvede assolutamente a trovare una soluzione per i servizi di accesso alla frazione di Marina di Ragusa alle persone con disabilità, agli anziani e alle mamme con i passeggini. Un importo di 400 mila euro per ripristinare anzi per la messa in sicurezza, come priorità assoluta, la pista ciclabile!!! Il paradosso dei paradossi! Addirittura, una scommessa vinta, secondo le dichiarazioni dell’assessore Corallo! L’autonomia e la libertà di scelta derivante dalla possibilità di accedere al mare come tutti gli altri cittadini, non si acquisisce attraverso il Progetto Spiaggia M.I.A. dell’INAIL, che riguarda solo alcune strutture balneari. Piace rammentare, ancora una volta, che il lungomare di marina di Ragusa in tutto il suo tratto non consente l'accesso in spiaggia alle persone con disabilità, nonostante realizzato pochi anni fa con milioni di euro così come il porto, costato la bellezza di 75 milioni di euro, e quando si sforza di fare qualcosa in merito, non ha il minimo dubbio sul dove condurre le persone disabili, come si evince dalla foto allegata. Una anomalia di cui lo scrivente e altri cittadini si fanno promotori di interessare anche la procura della Repubblica di Ragusa, considerato che l’art. 32 comma 20 della Legge 41/86 (di appena trenta anni fa) recita che << Non possono essere approvati progetti di costruzione o ristrutturazione di opere pubbliche che non siano conformi alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, n. 384, in materia di superamento delle barriere architettoniche. Non possono altresì essere erogati dallo Stato o da altri enti pubblici contributi o agevolazioni per la realizzazione di progetti in contrasto con le norme di cui al medesimo decreto.>>Essendo, a mio avviso, mancato il presupposto dei diritti costituzionali, e sanciti dalla Legge 18 del 30/03/2009, soprattutto in merito alla non discriminazione e alla vita indipendente, la legge che obbliga soprattutto gli enti pubblici ogni accorgimento in tal senso per consentire l'accessibilità in tutto il territorio di pertinenza. Una vergogna che tanto vanto non è. È soprattutto una questione di civiltà non di legge che prima ancora di una pista ciclabile sarebbe stato importante dare l'opportunità a chi meno fortunato di noi ha il diritto di godersi la vita come noi. Sulla base dello stesso art, 32 della citata legge 41/86, personalmente mi riservo di chiedere alla Regione Sicilia, la restituzione delle somme spese per la realizzazione del porto turistico e del lungomare Mediterraneo, e il commissariamento per la realizzazione del Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche.

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