Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Caso sequestro Azienda Donzelli: "Ridateci il lavoro, non ci fermeremo"

Parla il portavoce dei lavoratori della SIDI

redazione
Condividi su:

Non si fermano i lavoratori della SIDI e scendono in campo, più decisi che mai. 

Ieri a Ragusa, oggi in Piazza del Popolo.

La loro lotta è irreprensibile, e comprensibile.

Non si rassegnano a perdere il loro lavoro senza il quale non possono andare avanti. Ai microfoni il rappresentante dei lavoratori in protesta dell’azienda Donzelli,

Andrea Marcellino.

Cosa volete e perché questa manifestazione ad oltranza…

“L’unica cosa che rivendichiamo è il nostro diritto al lavoro. In qualità di rappresentante dei dipendenti mi sono occupato di organizzare questa manifestazione repentina in modo tale da sollecitare, da sensibilizzare il riesame di questo provvedimento di sequestro che avverrà martedì 15. I lavoratori sono disperati, non sanno più cosa fare perché devono mantenere le proprie famiglie ma non hanno praticamente più il posto di lavoro garantito a causa di questo provvedimento che, secondo me, è stato preso in una maniera ingiusta in quanto potevano occuparsi del sequestro che potesse riguardare solo l’area esterna e non fermare tutto lo stabilimento e di conseguenza lasciare cento persone a casa, e tutto l’indotto che conferisce all’azienda il prodotto e quindi buttare in mezzo a una strada trecento persone perché un nucleo familiare, solitamente, è composto da almeno tre persone”.

Questa protesta continuerà ancora con altre simili manifestazioni o vi siete rassegnati quindi non continuerete?

“La rassegnazione è inammissibile. Perché il lavoro è una priorità. E’ la base fondamentale per condurre la propria vita in maniera dignitosa. Quindi non possiamo rassegnarci, bensì lotteremo sempre di più in modo tale da avere riconosciuto il nostro diritto al lavoro.”

Intanto abbiamo nuovamente raggiunto al telefono il legale dell'Azienda, Avvocato Santino Garufi che continua ad aggiornarci sull'evoluzione del caso che come già accennato continueremo a seguire.

Condividi su:

Seguici su Facebook