Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Distribuzione dei presidi sanitari: il servizio viene trasferito a Comiso e il sindaco di Vittoria protesta con l'ASP

"Riportate tutto nella farmacia dell'ospedale Guzzardi"

Redazione
Condividi su:

Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha scritto una lettera al direttore generale dell’Asp di Ragusa, Maurizio Aricò, al direttore sanitario aziendale, Giuseppe Drago, e al capo Distretto, Maria Concetta Di Stefano, per sollecitare il ripristino del servizio di distribuzione dei presidi sanitari nella farmacia ospedaliera di Vittoria. Questo il testo della missiva.

“Sono venuto a conoscenza che recentemente Codesta Azienda, nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri, ha ritenuto trasferire il servizio di distribuzione dei presidi sanitari (ausili per incontinenti, medicamenti, alimenti) dalla farmacia dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria alla Farmacia dell’Ospedale di Comiso. Mi è stato riferito, altresì, che a fronte di un servizio, presso la Farmacia dell’Ospedale di Vittoria, che era fruibile dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 14,00, il servizio all’Ospedale di Comiso – che coinvolge i pazienti del Distretto Vittoria, Comiso, S. Croce Camerina e Acate – è attivo soltanto tre giorni la settimana (Martedì, Mercoledì e Giovedì) dalle 8,30 alle 12,30. Fermo restando che la razionalizzazione dei servizi, nelle amministrazioni pubbliche, si rende necessaria a causa della spending review, sono tuttavia perplesso rispetto a una decisione che mette in difficoltà la gran parte dei pazienti che usufruiscono di tale servizio, che pare risultino essere di Vittoria. Oltretutto, la maggior parte dei pazienti sono soggetti anziani, non autosufficienti e che raggiungono l’ospedale con i mezzi pubblici. Alla luce di quanto sopra, chiedo alle SS.LL., ciascuno per la propria competenza, di verificare la possibilità di riportare il servizio di distribuzione dei suddetti presidi all’Ospedale di Vittoria e, al contempo, pensare all’istituzione di un servizio a domicilio per i pazienti più anziani, non autosufficienti o allettati”.

Condividi su:

Seguici su Facebook