Un altro dei cittadini coinvolti nell'inchiesta che ha già portato all'arresto, da parte dei Carabinieri, di due persone, un italiano e una cittadina rumena, è stato rintracciato e arrestato in Romania, in quanto colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Ragusa su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di tentata estorsione in concorso e favoreggiamento della prostituzione.
Si tratta di Ionut Claudiu Pavel, 29 anni, che, dal febbraio 2015, quando i militari del Nucleo Investigativo di Ragusa, per gli stessi fatti, arrestavano Salvatore Iacono, imprenditore agricolo vittoriese di 65 anni, incensurato, risultava irreperibile insieme ad altri connazionali destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, poiché aveva fatto ritorno nel suo paese d'origine, ossia in Romania. Da allora, però, le sue ricerche da parte dei Carabinieri di Ragusa non si sono mai interrotte e per lui è stata richiesta ed ottenuta l'emissione di un Mandato d'Arresto Europeo. Dopo mesi, Pavel è stato rintracciato e arrestato dalla Polizia Rumena nella piccola città di Dragomiresti ed è stata subito avviata la procedura per l'estradizione in Italia, dove l'uomo verrà giudicato per i reati di tentata estorsione, istigazione e favoreggiamento della prostituzione. Per tali fatti, nel mese di luglio, era stata arrestata anche un'altra cittadina rumena, ossia Janina Marin, destinataria dello stesso provvedimento cautelare, che era rintracciata e arrestata mentre si recava a far visita a suo fratello George, che si trova ristretto agli arresti domiciliari a Catania, in un'abitazione in località Playa, sempre per gli stessi fatti.
Le indagini che hanno condotto ai predetti arresti, erano iniziate negli ultimi mesi dell'anno 2013, quando un imprenditore di Vittoria, allora esponente di un partito politico, dopo aver avuto un rapporto sessuale con giovani donne dell'est europeo, contattate tramite una bacheca di annunci on-line, era rimasta vittima di estorsione poiché, durante la consumazione del rapporto, gli erano state scattate delle fotografie compromettenti e, per impedirne la divulgazione, in più tranche, aveva dovuto pagare 100.000 euro in un mese. Capendo di essere rimasto intrappolato in un ricatto da cui non sarebbe più riuscito a venire fuori, all'uomo non era rimasto altro da fare che sporgere denuncia presso i Carabinieri che avevano poi arrestato, in flagranza del reato di estorsione in concorso, i cittadini rumeni George Marin e Veronica Hodorog, sorpresi mentre ritiravano, nel posto stabilito, la busta depositata dalla vittima e in cui avrebbe dovuto trovarsi la somma di denaro richiesta che, solo come 1^ tranche del totale, doveva essere di 2.000/3.000 euro.
Gli accertamenti erano poi proseguiti per verificare se altri uomini erano rimasti vittime dello stesso tipo ricatto, facendo emergere una realtà fatta di prostituzione che partiva da annunci on line e finiva all'interno di alcune abitazioni di Comiso in cui le ragazze, tutte rumene, accoglievano i clienti.