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Vittoria: Lumi sull'omicidio Dezio

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Lumi sulla vicenda dal punto di vista giudiziario del delitto Dezio avvenuto a Vittoria nel febbraio scorso. Le indagini del medico legale, Francesco Coco, hanno richiesto una proroga di 30 giorni, riguardante la deposizione degli atti sull'autopsia della vittima Giuseppe Dezio, l'agricoltore sessantaquattrenne rimasto ucciso durante una lite in campagna, pare, secondo l'accusa, per futili motivi associati al passaggio lungo una strada rurale. Gli imputati e accusati dell'omicidio in concorso, sono Gaetano Pepi,  settantenne, ed i suoi tre figli, Marco, venticinquenne, Alessandro, trentottenne, Antonino quarantaduenne che hanno deciso di nominare un loro consulente.

Secondo quanto emerso, il colpo letale che ne ha decretato la morte sarebbe stato quello inferto al mento, un taglio di 13 centimetri, fino al collo. L’arma del delitto, un coltello con lama di circa 30 centimetri, è stata trovata un mese dopo il delitto in una serra nei pressi del luogo del delitto. Sul coltello rinvenute tracce di sangue e successivamente inviato ai Ris di Messina per analizzarlo.

Il legale dei quattro indagati, l'avvocato Santino Garufi, ha ritenuto fare ricorso per cassazione chiedendo un supplemento di indagini, segnalando alla Procura di Ragusa nuovi elementi di prova. Durante gli interrogatori, Gaetano Pepi, capofamiglia, ha ammesso le sue responsabilità, dichiarando di aver agito  in difesa del figlio Alessandro. Altresì, la ricostruzione dei fatti emersa dalle dichiarazioni rese dai 4 indagati, sentiti dai Carabinieri di Vittoria, sembrerebbe contraddittoria.

Pertanto, Garufi ha chiesto alla Cassazione l'annullamento dell'ordinanza con la remissione in libertà dei figli e i domiciliari per il padre. 

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