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Appicca il fuoco nella casa dei vicini, a Marina di Ragusa

Anni di liti e dissapori alla base del folle gesto di un pensionato

Redazione
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I carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa, collaborati da quelli di Ragusa Ibla e del Nucleo operativo della Compagnia, hanno identificato, rintracciato e arrestato un ex bancario pensionato autore di un grave incendio perpetrato ieri sera a Marina.

Erano circa le 19.30 quando sono divampate le fiamme. In una palazzina di via Giulio Verne, nei pressi di piazza Malta. L'incendio si è sviluppato troppo rapidamente, attirando l'attenzione di un passante che ha notato anche una persona uscire dall’abitazione a passo svelto e con modo furtivo, salire su una Renault e allontanarsi in fretta. Non abbastanza in fretta però da non riuscire a leggergli la targa e a ricordarla. L'encomiabile cittadino ha quindi riferito i numeri di targa ai carabinieri, subito intervenuti sul posto unitamente ai vigili del fuoco.

Gli interni dell'appartamento sono andati distrutti completamente, ma si è evitato che le fiamme si propagassero e danneggiassero  l'intera palazzina.
I militari, riscontrato il numero di targa nella banca dati delle autovetture, hanno scoperto che l'auto è di un sessantottenne residente a Ragusa e hanno mandato immediatamente due autopattuglie a casa dell'uomo, nella parte alta del centro di Ragusa.

Qui hanno trovato il garage aperto con la luce accesa. Dopo un paio di minuti è arrivata la Renault condotta dall'uomo con, a bordo, chiare tracce di benzina e un berretto sporco della stessa sostanza corrispondente a quello indicato dal testimone. Immediato è scattato l'arresto. Caricato in auto e accompagnato in caserma, il pensionato, ex dipendente di una nota banca, non ha retto e ha immediatamente confessato tutto. È stato lui. Spinto da un rancore troppo a lungo sopito per dissapori tra condomini alla fine non ha retto più e ha commesso la follia: dare fuoco alla casa del vicino.

Il pubblico ministero, dott. Francesco Puleio, informato dell'arresto dai carabinieri, ha deciso che visto il quadro indiziario completo e la confessione piena, considerati l'età e l'incensuratezza dell’uomo, non fosse necessaria una misura cautelare e ha quindi disposto la remissione in libertà dell'incendiario.
L'anziano dovrà ora rispondere dei gravi reati di danneggiamento, incendio e violazione di domicilio, aggravata dall'aver scassinato la porta d'ingresso con un piede di porco, ritrovato dai militari sul posto e sottoposto a sequestro.
 

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