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Fiorellini elogia Aiello sul suo profilo social Facebook: "attento politico che analizza la società".

Redazione
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E' Giuseppe Fiorellini a scrivere una nota dal suo profilo social Facebook e che tiene a precisare "non richiesto" dal candidato a Sindaco Francesco Aiello.

La riportiamo integralmente.

"Non mi è mai capitato di scrivere elogi o critiche personali di donne o uomini, nonostante sempre o quasi siamo stati schierati sempre insieme, non l’ho mai fatto neppure di Francesco Aiello.

Di Francesco non l’ho fatto nonostante i nostri trascorsi politici, hanno sempre avuto una costante dialettica politica che mi ha da sempre consentito un’autonomia di pensiero e di opinione.

Oggi sento la necessità di dire come lo vedo, perché è differente la sua candidatura rispetto alle altre in campo. Francesco Aiello, a tratti, può tradire modi sovranisti (rischio che corre chi è troppo legato al territorio e alla comunità cui appartiene), commette errori di comunicazione, tenta di far passare in tutti i modi il suo punto di vista, ha sicuramente commesso tanti errori. Ma innanzitutto Francesco Aiello lo valuto per essere un fine e attento politico e intellettuale nel senso che analizza la società, la interpreta, ne individua crisi e punti di forza e propone idee di governo.

Ho temuto che avesse definitivamente abbandonato questo sua dote fondamentale e, come ho più volte detto, per diversi mesi questo ci ha portato a seguire percorsi differenti, ma lui riuscì a rispondere all’esigenza che nella mia visione della politica ricercavo, indicando un percorso politico e un’idea di governo che io speravo potesse venire fuori dalla politica, dalle forze politiche, come per mesi abbiamo provato a fare io e la mia area. Francesco è differente per questo, perché è capace di una visione e di un’idea di governo questo lo rende unico in questa competizione per la scelta del sindaco. L’altra caratteristica di Francesco è l’incapacità di astrazione dalla sua comunità, caratteristica che lo tiene in costante sintonia con la città, ma lo porta a commettere errori e questo lo rende uomo.

La grande intelligenza oggi lo porta a propugnare la discontinuità anche da sé stesso, da alcune scelte compiute durante il suo lungo percorso politico, certo perché il suo percorso si estende su due secoli e va reso attuale, ma anche e soprattutto perché sa di aver commesso errori dai quali ha la necessità di prendere le distanze, ma con i quali ha prima di tutto fatto i conti, e questo è una rarità nello scenario politico attuale."

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