L'ospedale Guzzardi di Vittoria al centro dell'attenzione del candidato a sindaco di Vittoria, Arcangelo Mazza. In particolare Mazza torna a puntar l'attenzione sulle condizioni del tunnel che collega la vecchia ala del Guzzardi a quella nuova. “Agli inizi di gennaio-ricorda- avevamo denunciato la totale assenza manutentiva degli impianti di riscaldamento del collegamento del vecchio ospedale di Vittoria con la nuova ala, il cosiddetto tunnel, costringendo operatori e pazienti a percorrere detta area con temperature paragonabili all’esterno rispetto ai reparti climatizzati con tutte le conseguenze relative. Bene, ad oggi nulla è cambiato. Ma ritorniamo sull’Ospedale di Vittoria per denunciare l’insostenibile realtà operativa che vede medici oramai allo stremo della loro stessa salute. Medici costretti a turni di lavoro che vanno dalla reperibilità all’intera giornata lavorativa, per effetto della carenza di organico fortemente acuita quasi fino alla paralisi del servizio, se si tiene conto di indisponibilità e malattie degli stessi operatori. A fronte dell’attenzione nazionale per una politica di repressione degli assenteismi non risulta altrettanta attenzione all’attività politica mirata a garantire i servizi alla salute. Questo annoso ed ambiguo sistema irrazionale ed irragionevole che vede la volontà di mantenere, a 6 km di distanza, due strutture sanitarie come quella di Comiso e Vittoria , inevitabilmente fa i conti con l’insufficiente copertura di organico delle due strutture e la mancata completezza di servizi e strutture idonee a garantire il corretto operato sanitario nei confronti dei cittadini. Oggi la struttura vittoriese è alle porte del collasso funzionale ed il Direttore Generale dovrebbe prendere atto di tale grave situazione nonostante vi siano ancora le attese da Palermo. Mentre a Palermo- dichiara Mazza- si discute Vittoria Brucia. La politica abbia il coraggio di porre fine a questa dualità fra Comiso e Vittoria, faccia le dovute scelte e concentri i servizi sanitari indispensabili ed urgenti per la popolazione puntando su un'unica struttura, capace di avere organici definiti, completi, funzionali e tecnologicamente all’avanguardia. Basta con i campanilismi, i protezionismi paesani e la tutela degli interessi di pochi a svantaggio della popolazione generale.