Riprendiamo con piacere il percorso di riflessione sulla Parola di Dio della Domenica, iniziato qualche settimana fa, ospitando con gioia P. Beniamino Sacco al quale, ancora una volta, abbiamo chiesto di “accompagnarci” in questo cammino esegetico e spirituale. Gesù, che domenica scorsa si era rivelato come il “pastore bello”, questa domenica si è identificato come la “via, la verità e la vita” e che solo in Lui si può scoprire e vedere il volto del Padre.
“Un detto ebraico racconta che in principio Dio creò il punto di domanda e lo depose nel cuore dell’uomo”.
L’uomo, il creato che lo circonda, il cammino della vita stessa è un vasetto di olio profumato, simbolo della domanda: un vaso sigillato, uno scrigno ancora chiuso, da amare e da aprire con cura.
Le domande contengono un tesoro, aprono rivelazioni.
La vita che sboccia si apre alla ricerca di ciò che lo circonda e a chi gli sta accanto. Bambini, si come bambini che tutto affidano alla domanda. Voler sapere, porre delle domande è un’esigenza insita nella natura stessa della creatura che nasce dalla fantasia di Dio, ne diventa l’ espressione che gli assomiglia di più perché creato a sua immagine.
L’apostolo Filippo, seguace attento e generoso, si rivolge a Gesù manifestandogli il desiderio più profondo di ogni essere umano: conoscere il volto del Padre. Tutta la storia del popolo ebraico non era forse una ricerca continua per scoprire il volto di Dio? “ il tuo volto, Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto” ( Salmo 27,8)
Desiderare il volto di Dio vuol dire desiderare Dio. E’ dare immagine a chi affidiamo la nostra vita, il nostro presente, il futuro.
“Mostraci il Padre e ci basta”. E’ acquistare la sazietà del divino che nel volto diventa presenza permanente, compagnia costante, punto di riferimento, di orientamento. Il volto di Dio è la scoperta della nostra origine, la paternità che ci ha fatto figli. Un Padre che ha un volto, il seme che ci ha dato i connotati. Filippo ha questo desiderio profondo e pone la sua domanda al suo Maestro che tante volte aveva parlato come “del Padre mio e Padre vostro”.
“Filippo, chi vede me, vede il Padre”. Una rivelazione sensazionale. Quel volto che era rimasto nascosto per tanti secoli adesso si è presentato nel volto del Figlio. E’ Lui il volto del Padre. Non occorre più rifugiarsi nella ricerca infruttuosa della speculazione filosofica. Dio ha preso dimora tra gli uomini e “chiunque potrà vedere la salvezza di Dio e la Sua gloria”. Gesù ha reso tutto chiaro, la sua rivelazione ha risposto al bisogno profondo dell’ uomo: conoscere il volto di Dio!
La stessa rivelazione va oltre, allarga la visione. Se Cristo è il volto del Padre e se ognuno di noi può diventare il volto del Figlio – chi vede voi, vede me – in ogni persona possiamo incontrare il volto di Dio.
Allora si pone una domanda: Signore dove ti posso incontrare? Dove possiamo incontrare il volto di Dio? Camminiamo per strada, viviamo la nostra quotidianità in famiglia, ci troviamo nel nostro posto di lavoro, ci fermiamo ai crocicchi delle strade o ai semafori. Basta togliere gli occhiali affumicati per renderci conto che c’è Lui, il Suo volto, che ci mette alla prova nella pelle raggrinzita di una mamma o di un papà avanti negli anni, nel volto emaciato di chi stende la mano, nel colore diverso di chi viene da lontano.
“Signore, mostraci il Padre e ci basta”. E’ la ricerca della sazietà che abbiamo a portata di mano ma che spesso non riusciamo ad individuare. Don Beniamino