L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) descrive la salute come “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattie e di infermità”. Questa definizione scaturisce dal fatto che oggi tutti concordano sul fatto che la salute, vista globalmente, debba essere inquadrata nel suo complesso, attraverso fattori multipli che non sono soltanto ed esclusivamente quelli di tipo medico sanitario, ma anche di una varietà di esperienze terapeutiche. Per esempio, è sempre di maggiore convinzione che molti disturbi ad esempio: la nausea, il vomito o i crampi muscolari, o malattie come l’ulcera gastro-duodenale, pur coinvolgendo il corpo come luogo della sofferenza, portano con sé ragioni ed esperienze traumatiche maturate mentalmente ed emotivamente, tali da definirsi veri e propri disturbi psicosomatici. “Questo – spiega Valerio Stagno, esperto in Neuroscienze Sociali e Psicologia dello sport- avviene perché il corpo fungendo da contenitore globale di qualsivoglia accaduto, gestisce i propri contenuti sulla base della loro qualità/caratteristica. Se l’emozione/esperienza vissuta ha un carattere negativo, il corpo/contenitore reagisce attraverso un disturbo di primo livello, se poi tale vissuto non trova il modo “per uscire”, questo, investe il corpo/contenitore di un malessere/malattia capace di persistere attraverso forme di dolore anche resistenti nel tempo lacerando l’equilibrio psicofisico”. Un aiuto a gestire e curare i problemi psicosomatici arriva dal fitness. “La gestione e il percorso di normalizzazione di questo stato – aggiunge l’esperto- ha una molteplicità di percorsi terapeutici, uno di questi, a mio avviso semplice e benefico è la “Fitness Therapy” e cioè la scelta di un percorso innovativo di attività fisica di gruppo o individuale strutturata con metodi come musical training, verbal coaching e psychology fitness system capaci di strutturare, nel soggetto un vero e proprio debriefing e cioè una pratica, utilizzata in origine per contesti diversi, mirata alla prevenzione dei disturbi derivanti dall’esposizioni degli eventi più o meno traumatici della nostra vita comune”.