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Donnafugata Film Festival: tra pupi, doppiatori e visioni speculari si apre la 17ª edizione

Tradizione e innovazione si incontrano al Castello di Donnafugata

Redazione
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È cominciata sotto un cielo di stelle e nel segno dell’incanto la 17esima edizione del Donnafugata Film Festival, che ha aperto i battenti ieri sera nel suggestivo scenario del Castello di Donnafugata, trasformato per l’occasione in un teatro a cielo aperto. Tradizione e innovazione si sono fuse in un debutto che ha visto protagonisti assoluti i bambini e le famiglie con lo spettacolo “Pinocchio all’Opera dei Pupi” dei Fratelli Napoli, custodi da cinque generazioni della storica arte siciliana dei pupi.

Un'apertura all’insegna della meraviglia e dell'interazione, dove i più piccoli sono stati coinvolti in un'avventura teatrale unica, abbattendo la quarta parete e diventando parte attiva della performance. La facciata del castello si è così animata di marionette, luci e voci, in un gioco linguistico perfettamente in linea con il tema portante di quest’anno: il segno zodiacale dei Gemelli, simbolo di doppio, identità multiple, riflessi e rimandi tra generazioni, arti e linguaggi.

Il doppio come forma d’arte: l’omaggio al doppiaggio italiano

La serata inaugurale ha proseguito con uno degli incontri più attesi: l’intervento di Mario Cordova, voce storica del cinema italiano, capace di “abitare” l’anima di attori come Richard Gere, Jeremy Irons e Bruce Willis. Cordova ha raccontato con passione il mestiere del doppiatore, descrivendolo come un viaggio interiore, un "corpo a corpo" con le immagini che si traduce in vibrazione e voce. Ad accompagnarlo, le note eteree dell’arpa celtica suonata da Lucia Basile, e la presentazione del suo libro "Gli uccelli non hanno vertigini", da cui ha letto alcuni brani con intensità magnetica.

Momento emozionante è stato anche l’intervento della giovanissima Luna Massari, doppiatrice di appena 11 anni, che ha conquistato il pubblico con la sua maturità sorprendente. L’incontro, realizzato in collaborazione con "Voci nell’Ombra", festival italiano del doppiaggio, ha sottolineato l’importanza delle sinergie culturali e la volontà del Donnafugata Film Festival di coltivarle nel tempo.

Cinema come memoria e coscienza ecologica

Tra le proiezioni della serata, ha colpito nel segno il documentario "Àrbores" del regista Francesco Bussalai, che ha indagato il rapporto tra uomo e natura, sottolineando il valore simbolico e spirituale degli alberi. “Gli alberi non sono solo piante, ma sono memoria”, ha dichiarato il regista, in un invito a riflettere su un rinnovato equilibrio tra essere umano e ambiente.

La serata si è chiusa con la proiezione del film "Il mistero Von Bülow", in omaggio a Mario Cordova che prestò la voce a Jeremy Irons in una performance da Oscar. Un modo raffinato per celebrare l’arte invisibile del doppiaggio e il legame tra voce e immagine.

Il programma di martedì 5 agosto: tra magia, doppiaggio e grandi omaggi

Il festival prosegue domani, martedì 5 agosto, con il workshop del doppiatore Luca Biagini – voce italiana di John Malkovich e Michael Keaton – già sold out. Biagini approfondirà gli aspetti tecnici e filosofici dell’arte del doppiaggio, confermando la centralità di questo tema nell’edizione corrente. In serata, spazio al documentario "Vanni il siciliano", alla proiezione del film d’esordio di Clint Eastwood "Brivido nella notte", e al brillante spettacolo “Magicomio” dell’attore comico e illusionista Francesco Scimemi, tra gag esilaranti e cinefilia appassionata.

Lo sguardo critico del guest director Bruno Roberti

A dare profondità teorica e cinefila alla programmazione, il guest director Bruno Roberti, che insieme al direttore artistico Andrea Traina, ha costruito un vero e proprio mosaico cinematografico. Il concetto di "doppio gioco dell'immaginario" anima la selezione dei film, pensati per dialogare tra loro come specchi in una stanza degli echi. Già da stasera, Roberti introdurrà alcuni titoli chiave come "L’altro figlio" tratto dal film Kaos dei fratelli Taviani (girato anche al Castello di Donnafugata), e "Ostia" di Sergio Citti, scritto con Pier Paolo Pasolini, nel cinquantenario della sua scomparsa.

Cinema per le nuove generazioni

Un altro punto fermo del festival è l’educazione al cinema: già oggi saranno presentati progetti video realizzati con le scuole da Martina Giannone e dallo stesso Traina. Una sezione del festival è infatti dedicata ai più giovani, per avvicinarli al linguaggio cinematografico come strumento di espressione e consapevolezza.

Un’esperienza immersiva tra schermi, parole e suoni

In attesa dei grandi eventi dei prossimi giorni – tra cui lo spettacolo teatrale di Corrado Tedeschi (6 agosto) e il concerto della cantautrice Olivia Sellerio (8 agosto) – il Donnafugata Film Festival si conferma fin da subito come un’esperienza immersiva. Ogni dettaglio, dalla disposizione degli spazi alla scelta dei film, costruisce un racconto corale che celebra il cinema non come semplice intrattenimento, ma come pensiero condiviso, memoria viva, ponte tra le arti.

Con i suoi schermi disseminati tra i cortili e i giardini del castello, il festival invita alla “condi-visione”: un invito a guardare insieme, pensare insieme, vivere il cinema come incontro e trasformazione.

 

Foto: Marcello Bocchieri 

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